Matteo e Carmela, napoletani doc travolti da un fallimento economico e personale, si rifugiano nella tranquilla Pensione Flora, gestita dalla cugina Barbara, vicino Bolzano. Il passato li segue: Matteo ha perso tutto in una partita truccata di poker organizzata col vecchio amico Lino, fuggito con i soldi e la dignità. Nella pensione, tra freddo, canederli e fatica d’adattamento, emerge il contrasto tra il calore partenopeo e la rigidità altoatesina. Barbara, a sua volta, nasconde ferite e sogni: vendere tutto, sparire, reinventarsi al mare. Ma il destino ci mette lo zampino: Lino ricompare come cliente misterioso, riaprendo ferite mai chiuse. Tra dialoghi pungenti, dialetto e nevicate inattese, la vita dei tre prende pieghe inaspettate. Si ride, si piange, si canta. E la pensione – con il suo stile tirolese e le sue crepe simboliche – diventa il teatro di un’umanità fragile ma tenace. Sullo sfondo, una domanda sospesa: si può davvero ricominciare, o siamo sempre prigionieri dei nostri errori?
Largo Italo Stegher, 2
00053 Civitavecchia (RM)